I pericoli del cibo industriale per animali

Oggi ho deciso di scrivere due parole in più sul problema delle aflatossine contenute nel cibo industriale per animali e la legge che, ad oggi, non obbliga i produttori a scrivere gli additivi chimici usati sulle etichette.

Gli scarti di macellazione, cadaverina, ossa ecc.. che andrebbero buttati nel pattume, per un valore in Italia di circa 8 miliardi di euro, si trasformano “magicamente” in cibi confezionati e molto costosi, creando un mercato da 90 miliardi, di crocchette secche, umidi per cani e gatti.

Le campagne marketing e di affiliazione che coinvolgono anche certi veterinari, come sottolinea Report, ci spingono a fidarci e anche a pagare a peso d’oro questi prodotti di dubbia qualità. Questo non significa che non ci siano anche molti veterinari onesti, che invece consigliano cibi casalinghi e fatti con ingredienti naturali.

Senza contare la drammatica questione per ora neanche verificabile, dei cani e gatti su cui vengono testati i prodotti alimentari. Le multinazionali contattate (ad esempio Royal Canin, di cui Mars è proprietaria, e Hill’s) non hanno però permesso a Report di visitare i loro canili, gattili e centri di ricerca dove vengono effettuati i test e gli esperimenti sugli animali prima di immettere i prodotti sul mercato.

In questa inchiesta di Report vengono evidenziate diverse problematiche, una delle più preoccupanti è la presenza delle aflatossine (una tipologia di micotossine) nei prodotti alimentari per animali. Quest’ultima può risultare molto rischiosa per la salute: casi di morte e malformazione nei gattini, vomito e diarrea, ad esempio, fino ai tumori.

Si tumori e malfunzionamento totale di alcuni organi interi nel corso degli anni.

Eppure la presenza di aflatossine nei prodotti alimentari per gli animali domestici non è regolamentata dalla legge e dalle aziende è considerata normale. In più non viene indicata sulle etichette, spesso lacunose anche su dettagli fondamentali e di base, come la provenienza delle materie prime.

Senza contare che non è obbligatorio per le aziende indicare in etichetta la presenza di antiossidanti, additivi chimici e conservanti. Assurdo no?

Si tratta, infatti, di tossine invisibili. Il problema ha avuto inizio negli ultimi anni a partire dall’introduzione dei cereali nelle crocchette per gli animali. Alti livelli di micotossine sono stati ritrovati nei prodotti per cani e gatti di marche molto note, che non sto ad elencare in questa sede anche perché tutte già nominate da Report.

Ora la domande sorge spontanea: quali sono i reali danni che queste sostanze e lavorazioni industriali non regolamentate arrecano ai nostri animali domestici?

Se ti interessa capire come nutrire il tuo cane con ingredienti naturali, ecco il mio nuovo libro, con 130 ricette da preparare con amore.


Compra ora 12.90 Euro

LINK INCHIESTA REPORT TROPPA TRIPPA (SUL NUOVO SITO RAIPLAY)
Il link dell’inchiesta era stato tolto o “spostato” così da rendere la condivisione vana o meno efficace. Probabilmente qualcuno ci perde molti soldi dalla condivisione di queste notizie, cercano di screditarle, di minimizzare il danno. Però abbiamo il diritto di sapere la verità e condividere. A questo punto allego anche questo altro link di approfondimento. Commento di Sabrina Giannini